REAL HEROES: A FIGHTING CHANCE

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Quando si pensa all’immagine iconica di un quartiere del Bronx, le arti marziali sono probabilmente l’ultima cosa che passa per la mente, eppure per i giovani di ‘Fight Back’ è tutto.

Fight Back è un progetto Laureus che utilizza le arti marziali per spronare i ragazzi ad aumentare la sicurezza in sé stessi e l’autostima in un quartiere particolarmente disagiato e pericoloso come il Bronx, nella città di New York.

Michael Quiles arriva presto per organizzare e guidare una sessione di stretching per i ragazzi più giovani e riflette sui suoi primi giorni a ‘Fight Back’. “Quando arrivai qui, per la prima volta, non mi piaceva nessuno”. Un ragazzo che partecipava al corso ancora si ricorda Michael come “un bambino molto inquieto”.

Ma il fondatore di ‘Fight Back’, il Maestro Will Lawton vide qualcosa in Mike quando nessun altro sembrava credere in lui. “Io l’ho inserito” ha detto il Sensei “e gli ho spiegato come poter utilizzare la sua rabbia in un altro modo. Dovrà essere utilizzata per gareggiare.”

 “Ci siamo presto uniti tutti, come una famiglia

 

“Sono convinta che proprio ‘Fight Back’ abbia salvato la vita di Michael. Siamo arrivati tutti insieme, uniti, come una famiglia a salvargli la vita.” – Magdelina Souza, Istruttrice, ex allieva

Questa sensazione di Famiglia, alla quale Magdelina allude è chiaramente papabile nel momento in cui entri dentro la Mary Mitchell Family ed il Youth Center, la casa di ‘Fight Back’. Qui, bambini e ragazzi di ogni età ridono, giocano e corrono spensierati, apparentemente sembra abbiano dimenticato le difficoltà ambientali che li circonda quotidianamente.

Adina Farrel è un membro della squadra da quando aveva 5 anni e ora, 15 anni più tardi, è cresciuta; dalla silenziosa timida bambina che era è diventata una delle più autorevoli e benvolute project leader.

“Aldilà degli importantissimi valori che il programma ci insegna, ci fornisce esattamente un senso di famiglia. Questa è letteralmente la mia seconda casa”

 –  Adina Farrell, Istruttrice ed ex allieva

 at on June 14, 2015 in Bronx, New York.

“Se non sono a casa, mi trovate al Centro. Persino i miei genitori riconoscono che Sensei (il Maestro Will Lawton), è come il mio secondo padre! Questa è la nostra famiglia ed è incredibile.” aggiunge Adina.

Il Bronx ha una popolazione di quasi un milione e mezzo di abitanti ed è un’area degli Stati Uniti dove si registra uno tra i più alti indici di persone che vivono sotto la soglia di povertà. Tutto ciò causa enormi e complessi casi da sanare come la violenza giovanile, le battaglie tra le gang, la quasi inesistente integrazione tra gli ispanici gli afroamericani i bianchi e gli asiatici, i problemi legati allo spaccio ed al consumo di droga fino all’obesità. Il progetto Laureus ‘Fight Back’ usa le arti marziali per spingere i ragazzi ad aumentare la sicurezza in sé stessi e l’autostima nella loro stessa comunità in modo da essere sicuri che abbiano la forza, lo spirito e le capacità per affrontare tali avversità.

Questo programma ha catturato l’attenzione di alcune importanti figure legate a doppio filo con lo sport e la filantropia: l’icona della boxe Wladimir Klitschko, la leggenda dell’atletica leggera Edwin Moses, le tenniste hall-of-fame Martina Navratilova e Monica Seles, e il campione di calcio Raúl Gonzalez Blanco, tutti sono rimasti molto colpiti dal lavoro svolto da ‘Fight Back’.

“Sono rimasto davvero molto impressionato dalla disciplina che dimostrano questi ragazzini, che è una cosa fondamentale quando si praticano le arti marziali. Questa è veramente la strada giusta per cambiare vita e fare la differenza. È stato un giorno molto emozionante per me.” Ha detto Raúl, che ha stabilito il record di 323 gol segnati in 16 anni di carriera al Real Madrid. Lo spagnolo, che vanta oltre 100 presenze con la sua nazionale, è un Laureus Academy Member.

 “Si fa di tutto per provare ad aiutare e convincere i bambini che è possibile realizzare i propri sogni. Con impegno e disciplina, infatti, tutto è possibile”

– Raúl Gonzalez Blanco   

NEW YORK, NY - JUNE 14: A member of the Laureus Foundation Fight Back Project performs martial arts during the Laureus- New York Project Visit at the Mary Mitchell Family & Youth Center in The Bronx on June 14, 2015 in New York City. (Photo by Andy Marlin/Getty Images for Laureus)

Nelson Mandela un giorno disse: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone come nient’altro. Parla ai giovani in un linguaggio a loro comprensibile. Lo sport è in grado di creare speranza dove una volta c’era solo disperazione”

L’eredità di Mandela è tuttora forte e viva in progetti come ‘Fight Back’, dove le arti marziali hanno cambiato le vite di questi giovani uomini e donne e continueranno a farlo, e ha permesso loro di realizzare obiettivi inimmaginabili. Questo è il potere dello sport.

A proposito di Fight Back e Laureus Sport for Good

Laureus USA sostiene il progetto Fight Back il cui scopo è quello di dare una mano agli studenti liceali del Bronx che rischiano di ritirarsi da scuola, ai ragazzini coinvolti in guerre tra gang sempre più violente e cercare di dar loro un rifugio sicuro. In tutto il paese, Laureus Sport for Good USA appoggia organizzazioni fortemente legate al territorio ed alla comunità dove operano nello sviluppare programmi che portino un sostanziale miglioramento sia per quanto riguarda il sociale, la salute e l’educazione in quelle comunità sottosviluppate. Dal 2013, Laureus USA ha aiutato nella formazione professionale oltre 1,000 allenatori nei vari programmi legati alle comunità di riferimento, con un impatto positivo su oltre 180,000 giovani.

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On 13/07/2016
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